Come si riceve una fattura elettronica dal Sistema di Interscambio

Lo SDI è il sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate, istituito per gestire il flusso generato dall’emissione delle fatture elettroniche.
Il codice SDI è una sequenza alfanumerica composta da 7 caratteri ed ha
come scopo quello di indicare l’indirizzo di destinazione di una fattura elettronica, che sostituisce la fattura cartacea, e che viaggia appunto attraverso il sistema di interscambio.
Nello specifico, lo SDI si occupa di:
- ricevere le fatture sotto forma di file XML;
- fare i controlli dei file;
inoltrare le fatture all’effettivo destinatario del documento fiscale.
Tutti i titolari di partita IVA devono essere in possesso di un codice destinatario in modo tale che vengano loro recapitate le fatture elettroniche, da contabilizzare correttamente attraverso i sistemi gestionali.
Bisogna però fare dei ditunguo tra codici SDI, che possono cambiare a seconda del soggetto destinatario:
- i titolari di partita IVA residenti in Italia hanno un codice alfanumerico di 7 cifre, che cambia a seconda del fornitore del servizio telematico prescelto dall’azienda o dal lavoratore autonomo;
- i privati residenti in Italia hanno un codice SDI assegnato di default dall’Agenzia delle entrate composto da 7 zeri (0000000);
- i titolari di partita IVA e i privati residenti all’estero hanno un codice SDI assegnato di default dall’Agenzia delle entrate composto da 7 lettere X (XXXXXXX);
- le Pubbliche Amministrazioni hanno il CUU (codice univoco ufficio), in questo caso 6 caratteri alfanumerici che identificano l’ufficio pubblico a cui deve essere trasmessa la fattura.
Anche se le fatture viaggiano per così dire elettronicamente, è rimansta come consuetudine inviare ai destinatari anche il PDF della fattura, la cosiddetta “copia fattura di cortesia”, in modo che il cliente abbia la possibilità di conoscere già le entità che dovrà attendere sul proprio flusso informatico.
Inoltre, il PDF diventa fondamentale per i clienti esteri, dal momento che questi non hanno accesso al flusso informatico, peculiarità (per ora) del sistema fiscale italiano.


Per rendere più sicuro questo delicato passaggio oltre che più rapido, agevolando il fornitore nella fase di acquisizione dei dati del cliente, tutti gli operatori titolari di partita Iva possono:
- registrare preventivamente presso il SdI l’indirizzo telematico dove desiderano ricevere di default tutte le loro fatture
- generare e portare con se un codice bidimensionale (QRCode) contenente il numero di partita IVA, tutti i dati anagrafici e l’indirizzo telematico di default comunicato preventivamente al SdI.
Queste due azioni possono essere effettuate dall’operatore Iva (o da un suo intermediario appositamente delegato: solo nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” utilizzando i due appositi servizi online denominati “Registrazione della modalità di ricezione delle fatture elettroniche” e “Generazione QRCode”.
Attraverso il servizio di registrazione si può abbinare al proprio numero di partita Iva un indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario di 7 cifre identificativo di un canale FTP o Web Service) dove ricevere sempre tutte le fatture elettroniche, indipendentemente dall’indirizzo telematico che il fornitore avrà inserito nella fattura. Pertanto, se si è utilizzato questo servizio, il SdI ignorerà l’indirizzo riportato in fattura e consegnerà la stessa all’indirizzo abbinato alla partita Iva.
Generando il QRCode, poi, si avrà a disposizione, di fatto, una sorta di “biglietto da visita” che potrà essere portato con sé o sullo smartphone sotto forma di immagine oppure su carta: mostrandolo al fornitore (come oggi si fa con la tessera sanitaria quando si effettua una spesa medica), quest’ultimo potrà leggere e acquisire il numero di partita Iva del cliente, i suoi dati anagrafici e il suo indirizzo telematico (solo se il cliente ha prima utilizzato il servizio di registrazione).
IN SINTESI
- una volta che sia apre la partita iva bisogna scegliere se far recapitare le fatture elettroniche al proprio programma di fatturazione e in questo caso si comunicherà al proprio fornitore il CODICE UNIVOCO,
- oppure in alternativa si può scegliere di far recapitare le fatture elettroniche al proprio indirizzo pec.
La scelta va comunicata tramite il portale delle “Fatture e Corrispettivi” utilizzando i due appositi servizi online denominati “Registrazione della modalità di ricezione delle fatture elettroniche”.
Si potrà così provvedere, sempre all’interno dell’area riservata dell’agenzia entrate alla “Generazione QRCode” che contiene tutti i nostri dati per provvedere alla fatturazione elettronica.
E se non viene effettuata nessuna scelta per il recapito delle fatture elettroniche?
Nel caso in cui il cliente non registri al SdI l’indirizzo telematico ovvero non comunichi alcun indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario di 7 cifre identificativo di un canale FTP o Web Service) al fornitore, e quest’ultimo inserisca il valore “0000000” nel campo Codice Destinatario della fattura, l’unico modo di recuperare la fattura elettronica per il cliente sarà quello di accedere nella sua area riservata di “Consultazione à Dati rilevanti ai fini IVA” del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Si ricorda che dal 2024 anche i FORFETTARI sono soggetti a fatturazione elettronica.
A cura del dott. Federico Zancanella, Commercialista – Revisore legale dei Conti